Turismo: assemblea regionale concessionari demaniali marittimi
Bertolotti (Sib), scriveremo insieme proposte per nuove norme Governo.
In vista del tavolo tecnico-politico coordinati dalla sottosegretari del turismo Francesca Barracciu e agli Affari Europei Sandro Gozzi per la definizione del nuovo disegno di legge sulle concessioni demaniali marittime, il Sindacato Italiano Balneari (Sib), aderente alla Confcommercio, chiama a raccolta gli oltre 600 operatori dell'Isola per un'assemblea pubblica aperta a tutti, compresi coloro che sono iscritti ad altre realtà associative o non facenti parte di nessuna associazione.
L'appuntamento è fissato per sabato 6 dicembre, alle 11, nella sala riunioni della Confcommercio di Cagliari, in via Santa Gilla, 6. Al confronto sarà presente anche il sottosegretario Francesca Barracciu.
L'appuntamento è fissato per sabato 6 dicembre, alle 11, nella sala riunioni della Confcommercio di Cagliari, in via Santa Gilla, 6. Al confronto sarà presente anche il sottosegretario Francesca Barracciu.
Il governo nazionale sta infatti per adottare una nuova disciplina che ridefinisca le regole del settore prima della scadenza del 31 dicembre 2015, quando è probabile che l'Europa possa rilevare delle criticità sulla proroga delle concessioni demaniali in Italia sino al 2020.
«E' fondamentale la partecipazione di tutte le imprese balneari della Sardegna per verificare lo stato dell'arte e elaborare delle proposte che saranno portate all'attenzione del tavolo tecnico-politico – spiega il presidente del Sib Sardegna, Alberto Bertolotti, neo presidente provinciale di Confcommercio Cagliari – il momento è topico perché abbiamo davanti pochi mesi per formulare le nostre proposte al Governo che varerà un ddl che ci vede tutti coinvolti. Sarà anche l'occasione - aggiunge - per avviare la raccolta di firma per una petizione sulla salvaguardia del settore, che in Sardegna occupa circa 3.500 stagionali tra maggio e ottobre».
Nella petizione Fiba Confesercenti, Oasi Confartigianato, Assobalneari Confindustria, Coordinamento Cna Balneatori e Sib Confcommercio, chiedono «una ormai non più differibile organica riforma della materia, in grado di tutelare con chiarezza la buona fede di chi ha avuto fiducia nelle leggi dello Stato; di evitare una confisca ingiusta delle aziende di cui siamo titolari, foriera di gravissime ripercussioni sociali sulle famiglie oltre che di un colossale contenzioso; e di assicurare la continuità delle nostre imprese e del nostro lavoro, valorizzando un importante sistema produttivo italiano».
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