Il progetto Signum: gli antichi “sigilli” dei notai del XVI - XVII secolo
Rivivranno grazie ad un’iniziativa dell’Archivio Storico Diocesano e dell’Istituto d’Arte F. Costantino di Alghero.
ALGHERO / Gli archivi sono il luogo della memoria, una memoria da decifrare, interpretare, tradurre, e accessibile quindi solo a pochi.
Compito degli archivisti allora non è solo quello di conservare i documenti che testimoniano la nostra storia ma è anche e soprattutto quello di farli conoscere e renderli utilizzabili per tutti: sono necessari strumenti di accesso ai documenti, iniziative didattiche e di divulgazione in grado di far conoscere e rivivere il nostro passato.
Compito degli archivisti allora non è solo quello di conservare i documenti che testimoniano la nostra storia ma è anche e soprattutto quello di farli conoscere e renderli utilizzabili per tutti: sono necessari strumenti di accesso ai documenti, iniziative didattiche e di divulgazione in grado di far conoscere e rivivere il nostro passato.
In quest’ottica nasce la necessità di collaborare con le scuole e di far avvicinare le nuove e generazioni a questo inestimabile patrimonio culturale.
Nell’anno 2012-2013 l’Archivio Storico Diocesano di Alghero ha avviato una collaborazione con l’Istituto d’Arte F. Costantino, da subito supportata dal direttore della Scuola, Antonello Colledanchise, per dare agli studenti la possibilità di svolgere un’esperienza nel campo della valorizzazione del patrimonio storico. Due studentesse della Scuola, sotto la guida della dott.ssa Alessandra Derriu, archivista dell’Archivio Storico Diocesano, tutor incaricato per il progetto “Signum” e della prof.ssa Rita Maffeo, referente scolastico, hanno concluso un periodo di stage nel quale hanno studiato, schedandoli e analizzandoli dal punto di vista artistico, circa 50 signa dei notai operanti ad Alghero tra il 1500 e il 1600.
Dal Medioevo i notai acquistano la publica fides, il potere di dare valore pubblico agli atti che compilano (testamenti, vendite, donazioni, etc.), e sottoscrivono con la propria firma preceduta da un piccolo disegno, un simbolo difficile da imitare, costituito da un segno di croce elaborato con diversi motivi, detto signum. Il signum, variabile stilisticamente nel corso dei secoli, identificava uno e un solo notaio, e venne nel tempo minuziosamente ornato attraverso l’uso di geometrie, decori floreali, giochi di chiaro/scuro, diventando espressione del gusto artistico dell’epoca.
Quest’anno, per valorizzare l’attività dei ragazzi e far conoscere ad un pubblico più vasto la documentazione dell’Archivio, si è pensato di indire un concorso di pittura/disegno con una mostra didattica, a cura sempre della dott.ssa Derriu. I docenti della Scuola realizzeranno due riproduzioni dei signa fedeli all’originale, con tecniche a sbalzo, di incisione e rilievo, mentre gli alunni rielaboreranno, in chiave moderna, l’antico signum dei notai, a seconda delle loro preferenze artistiche. I migliori lavori verranno premiati con un concorso creato ad hoc e tutti verranno esposti in una mostra didattica che si allestirà per la manifestazione di Monumenti Aperti durante la quale tutti i visitatori potranno ammirare i documenti originali e gli elaborati moderni.
Il progetto si svolge in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali, ha subito avuto l’appoggio del direttore don Paolo Secchi, ha ricevuto la dichiarazione di interesse culturale da parte della Soprintendenza Archivistica della Sardegna (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) e l’apprezzamento per l’iniziativa del Consiglio Notarile di Sassari, Nuoro e Tempio, che ha assegnato inoltre un contributo per le spese e offerto il suo supporto scientifico.
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