L’Italia e il compromesso di Lussemburgo 50 anni dopo: Quali insegnamenti per il futuro dell'Europa?
È il tema della conferenza che si terrà venerdì 13 Febbraio alle 18,00 presso il Museo Casa Manno.
ALGHERO / Interverrà il Prof. Paolo Fois, docente di Diritto internazionale all’Università di Sassari. Nell’occasione sarà presentato il libro “L’Italia e il Compromesso di Lussemburgo (1965-1966)” di Fabio Di Nunno, dottore di ricerca in “Storia delle Relazioni Internazionali” presso l’Università “Sapienza” di Roma.
Nel 1965 l’Europa visse uno dei momenti più difficili della sua storia recente e, proprio mentre nel secondo semestre di quell’anno l’Italia reggeva la Presidenza di turno della Comunità, il processo d’integrazione europea rischiò di arenarsi. Fu la cosiddetta CRISI DELLA SEDIA VUOTA, causata dalla decisione del presidente Charles de Gaulle di ritirare i delegati francesi dai principali organi comunitari in reazione agli orientamenti della Commissione Europea - presieduta da Walter Hallstein – che intendeva sviluppare ulteriormente il processo di integrazione tra i sei Paesi fondatori attraverso l’adozione della votazione a maggioranza così come prevista dal Trattato di Roma del 1958.
In quella difficile fase della politica europea, fu determinante il ruolo dell’Italia con Emilio Colombo; grazie infatti alla paziente mediazione del Ministro italiano venne raggiunto il cosiddetto Compromesso di Lussemburgo, sulla base del quale – nonostante fosse già vigente il Trattato di Roma che dava facoltà all’assunzione delle decisioni a maggioranza – gli Stati membri erano convenuti sulla opportunità di continuare comunque ad assumere decisioni all’unanimità soprattutto in alcune materie particolarmente delicate.
La conferenza di venerdì 13 febbraio sarà anche occasione preziosa per valutare se il modello del Compromesso di Lussemburgo, sia adottabile alle situazioni egualmente difficili che l’Europa sta oggi vivendo; ma anche per approfondire le tematiche europee sul ruolo degli Stati membri, sul sistema organizzativo dell’Unione Europea e sulla futura fisionomia che il Vecchio Continente dovrebbe assumere per divenire soggetto autorevole nel panorama geopolitico mondiale.
Sarà l’Avv. Giuseppe Patta – direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale ed il Lavoro della Diocesi di Alghero-Bosa – ad introdurre l’argomento.
L’iniziativa è promossa dal Centro di Studi & Politica “Giuseppe Toniolo” in collaborazione con il Museo Casa Manno e l’Ufficio diocesano della Pastorale Sociale e Lavoro.
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