Rimborso IVA/SPLIT PAYMENT - Confartigianato Sardegna insorge contro la nuova norma e lancia una petizione online
Folchetti: «Danneggiate le imprese e frenata la ripresa: pagano sempre gli onesti». Chiesto anche l’intervento dei Parlamentari della Sardegna.
Maria Carmela Folchetti |
Il nuovo meccanismo per il pagamento dell’IVA, per prestazioni fornite a Enti e Pubbliche Amministrazioni, mette a rischio migliaia di imprese anche in Sardegna.
Questo è l’allarme lanciato da Confartigianato Imprese Sardegna che ha promosso una petizione online su www.anaepa.it per cancellare lo “split payment”. Con la nuova norma nelle operazioni effettuate con la Pubblica Amministrazione, all’impresa verrà pagato il solo corrispettivo mentre l'iva sarà trattenuta e versata direttamente dalla PA all’erario, lasciando le imprese senza quella liquidità che consentiva la loro sopravvivenza.
Saranno colpite prevalentemente le imprese che operano nell’edilizia, nell’impiantistica, nelle pulizie e in alcuni comparti della distribuzione organizzata, che effettueranno lavori per conto di Stato, Enti Pubblici Territoriali, Camere di Commercio, Università, Aziende Sanitarie, Enti di Previdenza, Comunità Montane ed Enti Regionali che sostituiscono le ASL.
«Il problema sarà la liquidità delle imprese - sottolinea la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – queste in cassa avranno solo crediti IVA; ciò comporterà un elevatissimo rischio di chiusura per migliaia di attività».
L’Associazione Artigiana fa un esempio sui 900 milioni che la Regione Sardegna ha già messo, e sta per mettere, a bando, per le infrastrutture:
«Su questi, applicando le diverse IVA, si potrebbero avere oltre 100 milioni di euro che tornerebbero direttamente allo Stato senza passare nei bilanci delle imprese. Questo comporterebbe, di fatto, una pesante riduzione della liquidità, che porterebbe a una ulteriore richiesta di fidi alle Banche ovvero una elevata esposizione e quindi una maggiore probabilità di non farcela. Tutto ciò avviene in un momento di crisi dove le imprese hanno pochi costi da scaricare.
Questo è l’allarme lanciato da Confartigianato Imprese Sardegna che ha promosso una petizione online su www.anaepa.it per cancellare lo “split payment”. Con la nuova norma nelle operazioni effettuate con la Pubblica Amministrazione, all’impresa verrà pagato il solo corrispettivo mentre l'iva sarà trattenuta e versata direttamente dalla PA all’erario, lasciando le imprese senza quella liquidità che consentiva la loro sopravvivenza.
Saranno colpite prevalentemente le imprese che operano nell’edilizia, nell’impiantistica, nelle pulizie e in alcuni comparti della distribuzione organizzata, che effettueranno lavori per conto di Stato, Enti Pubblici Territoriali, Camere di Commercio, Università, Aziende Sanitarie, Enti di Previdenza, Comunità Montane ed Enti Regionali che sostituiscono le ASL.
«Il problema sarà la liquidità delle imprese - sottolinea la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – queste in cassa avranno solo crediti IVA; ciò comporterà un elevatissimo rischio di chiusura per migliaia di attività».
L’Associazione Artigiana fa un esempio sui 900 milioni che la Regione Sardegna ha già messo, e sta per mettere, a bando, per le infrastrutture:
«Su questi, applicando le diverse IVA, si potrebbero avere oltre 100 milioni di euro che tornerebbero direttamente allo Stato senza passare nei bilanci delle imprese. Questo comporterebbe, di fatto, una pesante riduzione della liquidità, che porterebbe a una ulteriore richiesta di fidi alle Banche ovvero una elevata esposizione e quindi una maggiore probabilità di non farcela. Tutto ciò avviene in un momento di crisi dove le imprese hanno pochi costi da scaricare.
Di fatto le imprese vengono costrette a chiedere il rimborso dell’Iva, per i quali ci vogliono almeno 6 mesi, e a fornire adeguate fideiussioni – continua la Folchetti - mentre i pagamenti da parte della pubblica amministrazione, che dovrebbero essere effettuati in 60 giorni, avvengono con mesi e mesi di ritardo con conseguente drammatiche.
Non dobbiamo dimenticarci che, dal mese prossimo, a tutto questo – continua la Presidente – si aggiungerà l’obbligo della fatturazione elettronica verso la PA che comporterà costi elevati (firma digitale e tenuta delle fatture nei cloud) e ulteriori complicazioni burocratiche (procedure lunghissime per la registrazione delle fatture). Diciamolo chiaramente: per lo Stato è la soluzione più semplice per fare subito cassa sulle spalle delle imprese.
La nostra protesta – conclude la Folchetti - è una battaglia che coinvolge l'intero Paese e tutte le imprese oneste che vengono danneggiate da questo sistema. La lotta alle frodi fiscali e l’evasione dell’Iva è sacrosanta, ma non è questo il modo, perché si finisce per danneggiare le imprese oneste».
La nostra protesta – conclude la Folchetti - è una battaglia che coinvolge l'intero Paese e tutte le imprese oneste che vengono danneggiate da questo sistema. La lotta alle frodi fiscali e l’evasione dell’Iva è sacrosanta, ma non è questo il modo, perché si finisce per danneggiare le imprese oneste».
Confartigianato Imprese Sardegna scriverà ai Parlamentari della Sardegna, chiedendo un incontro che servirà a spiegare la situazione delle imprese e il devastante impatto che potrebbe avere su loro futuro.
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