“GNL: come e perché”, il futuro energetico dell'Isola passa dal metano
Tutti d'accordo al convegno organizzato dal Consorzio Industriale Provinciale: «Porto Torres diventi il primo hub del gas naturale liquefatto via nave in Sardegna».
Si è aperto oggi a Porto Torres un capitolo nuovo per l'energia in Sardegna. Il workshop “Gnl: come e perché”, promosso dal Consorzio Industriale Provinciale di Sassari insieme alla Conferenza Gnl, ha puntato i fari su una risorsa ecologica, conveniente e immediatamente disponibile, il metano, che ogni giorno solca le acque del Mediterraneo senza mai venire intercettata dalla nostra isola, unica regione europea che ancora non può goderne i vantaggi.
Il convegno, nella sala Filippo Canu, ha fotografato una situazione particolarmente favorevole per una soluzione smart al fabbisogno energetico regionale. Gli interventi dei relatori hanno chiarito che con un investimento relativamente economico è già possibile, con la semplice realizzazione di alcune infrastrutture, portare nell'isola il Gnl, Gas naturale liquefatto, cioè il metano. Lo stesso che sarebbe dovuto già circolare nelle case e nelle imprese sarde col gasdotto Galsi in un progetto di cui oggi, ancora, non si conosce il destino.
Una serie di interventi (moderati da Diego Gavagnin di Conferenza Gnl) che hanno avuto un denominatore comune: il metano in forma liquida può arrivare fin da subito. E può arrivare a Porto Torres, che grazie alla capacità della sua infrastruttura portuale, alla sua posizione strategica nell'isola e alla disponibilità di aree nel sito industriale può candidarsi a pieno titolo come il primo hub sardo per l'arrivo del metano liquefatto. Come ha detto aprendo i lavori il presidente del Consorzio industriale provinciale di Sassari, Pasquale Taula, «la nostra isola oggi non può restare al palo e attendere gli eventi. La soluzione forte indicata dall’Unione Europea è per il trasporto del metano via nave, così come si fa per il petrolio, e il suo sempre maggiore utilizzo oltre che per la produzione di elettricità, anche nei trasporti, sia marittimi che terrestri».
Tutti gli intervenuti, ognuno con le proprie competenze, hanno avvalorato questa tesi, confortati dal via libera delle istituzioni, ampiamente favorevoli a cercare nuove strade per lo sviluppo: da Claudio Vinci, responsabile settore Ambiente del Comune di Porto Torres a Nunzio Martello, direttore marittimo nord Sardegna, dall'assessore provinciale all'Ambiente Paolo De Negri al sindaco di Sassari Nicola Sanna, tutti hanno espresso il loro appoggio alla ricerca di nuove strade per l'arrivo del metano nell'Isola.
Il Gnl, è stato ricordato, è un combustibile naturale e amico dell'ambiente, più sicuro dei prodotti petroliferi altamente inquinanti. Per questo, il loro trasporto via mare non deve preoccupare ma, anzi, essere incentivato, come già avviene in tutto il mondo. Lo ha ricordato la deputata Giovanna Sanna, componente della commissione Ambiente della Camera, che più volte in Parlamento si è fatta portatrice di istanze per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente marino. E su questo tema è stato chiaro Alberto Pincherle, dell'Associazione italiana economisti dell'energia: la filiera del Gnl è sicura e il trend è in costante crescita, come segnalano tutti i dati di mercato che registrano un aumento tendenziale del traffico marittimo delle navi che trasportano il metano.
L'Italia vuole giocare la sua parte nella politica sul Gnl ed è pronta a rispondere all'appello dell'Europa, che chiede una maggiore diffusione del gas trasportato via nave per contrastare il rischio dell'interruzione delle forniture, da un lato, e dall'altro per poter ampliare l'offerta delle fonti energetiche e rendere così più vantaggiosa la proposta agli Stati e quindi agli utilizzatori finali. Come ha spiegato Giovanni Perrella, esperto del settore per il ministero dello Sviluppo economico, è necessario un coordinamento europeo per rafforzare i progetti di crescita e diffusione del metano, nel quale l'Italia inquadrerà le proprie strategie.
E' comunque da notare che nel nostro Paese sono già una decina le aziende che operano e che vedrebbero la Sardegna come un territorio vergine e appetibile per i propri investimenti. L'intervento di Chicco Porcu, relatore in qualità di partner associato dell'agenzia Battelle 21 che opera in campo ambientale ed energetico, ha chiarito quali siano i margini di crescita del comparto: già oggi in Italia sono state aperte nuove frontiere e l'impiego del Gnl spazia in vari campi: dal residenziale (riscaldamento-raffreddamento) all'industria, dal termoelettrico al trasporto ferroviario, marittimo e su strada. Proprio l'applicazione del metano nel trasporto pubblico è stato al centro della relazione di Antonio Saliu, rappresentante dell'Arst. Sarebbe un enorme vantaggio in termini economici e ambientali, ha spiegato il dirigente, per un'azienda che conta 800 mezzi extraurbani, per la stragrande maggioranza a gasolio, e gestisce il tram leggero di Sassari e Cagliari. Sono d'altronde in commercio e largamente diffusi sulle strade di tutta Europa i mezzi pesanti a Gnl – frutto di un'eccellenza italiana, la Iveco – mentre sono ormai abbordabili i costi della riconversione dei motori da diesel a gas naturale. Stamane, però, si è parlato anche di applicazioni concrete del Gnl: da Calogero Burgio, responsabile innovazione e ambiente dell'Autorità portuale di Civitavecchia, a Pasquale Tripodi, responsabile per la Marina militare del progetto “Flotta verde” per l'impiego del gas naturale nella propulsione navale, fino al caso sardo, finora l'unico: quello dell'azienda casearia di successo 3A Arborea che col direttore Massimo Ferniani ha presentato al convegno il suo impianto di rigassificazione del metano, che arriva in cisterne dalla Spagna a Oristano.
Una serie di interventi, spunti, esempi che si possono sintetizzare con l'auspicio di Alberto Scanu, presidente regionale di Confindustria: la giornata di oggi, definita una “pietra miliare” per lo sviluppo energetico della Sardegna, non resti sulla carta ma si concretizzi presto in una proposta che ponga rapidamente le basi per una svolta nelle politiche economiche dell'Isola. L'appello, che il Consorzio industriale provinciale di Sassari è pronto a raccogliere, è stato giudicato positivamente dalla Regione, per bocca di Emanuele Armeni, dell'assessorato regionale all'Industria, che ha chiuso i lavori garantendo un pronto interessamento della giunta a un tema così attuale e dalle enormi potenzialità.
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