Lifely dal vaso al social network
L'idea imprenditoriale sassarese ha conquistato lo “Start up weekend” di Cagliari, ha vinto la “Start cup Sardegna” a ottobre ed è stata tra le finaliste del Premio nazionale per l’innovazione 2014.
SASSARI / Un vaso wifi, WiPot, che unisce tradizione e tecnologia e attorno a cui è stato creato un modello di interazione “social” che permette di “interagire e parlare in maniera umana” con la pianta e di condividere questa esperienza sul web.
Grazie a dei sensori e all’interazione con un sito e un’app mobile gratuiti, in base al tipo di pianta che contiene, informa il proprietario sullo stato di salute della pianta, permettendo di innaffiarla da remoto.
Grazie a dei sensori e all’interazione con un sito e un’app mobile gratuiti, in base al tipo di pianta che contiene, informa il proprietario sullo stato di salute della pianta, permettendo di innaffiarla da remoto.
È Lifely, l'idea imprenditoriale che dopo aver conquistato lo Start up weekend di Cagliari, aver vinto la Start Cup Sardegna a ottobre ed essere stata tra le finaliste del Premio Nazionale per l’Innovazione 2014 di recente ha inaugurato la Start cup 2015 a Sassari. Oggi il progetto è stato presentato nella sala conferenze di Palazzo Ducale alla presenza del primo cittadino, Nicola Sanna, dell'assessore comunale per le Politiche all'innovazione Luigi Polano, del rappresentante della start up Lifely Antonio Solinas e Pierluigi Pinna in rappresentanza di Abinsula che è partner dell'iniziativa.
«La nostra città – afferma il primo cittadino di Sassari Nicola Sanna – si afferma nel panorama nazionale e internazionale dell'innovazione, con la manifestazione che si è svolta a dicembre scorso. Una prova di come un “prodotto”, presentato in quell'occasione, sia diventato un “prodotto” pronto ad affrontare le sfide di mercato».
«Presentare questa idea nella mia città natale è molto emozionante. Nel percorso di Lifely – racconta Antonio Solinas – c’è innovazione e tradizione e tornare a casa è un po’ come sancire questo matrimonio». Il rappresentante della start up sassarese, assieme al team di Lifely, ha da poco presentato l'idea alla trasmissione in onda su Rai Due, “I fatti vostri”, condotta da Giancarlo Magalli.
Marcello Gelardini su Repubblica ha definito Lifely “un progetto a metà tra l’ingegneria, il design e il lifestyle”, perché prevede la progettazione e la commercializzazione di oggetti socialmente connessi. Oggetti, cioè, che consentono di gestire le proprie passioni in modo più “umano” e anche a distanza, con la possibilità di condividere la propria esperienza tramite piattaforme social.
Tra questi oggetti c'è proprio il vaso per piante wifi. Tramite il vaso la pianta può diventare un vero “amico verde” che parla con il proprietario e con i suoi amici. Attraverso il vaso la pianta potrà “dire come sta”, avvertire se ha bisogno di acqua luce o di caldo ma anche essere un promemoria o dare informazioni utili come le previsioni del tempo. «Noi potremo poi chiedere consiglio o comunicare con piante dei nostri amici», aggiunge Antonio Solinas.
Lifely è un'idea imprenditoriale che si posiziona nel cosiddetto mercato di “Internet degli oggetti” che, secondo Cisco, porterà sul web oltre 50 miliardi di dispositivi connessi nel 2020.
«Ma le vere novità di Lifely – prosegue il rappresentante della Start up sassarese – sono il proprio posizionamento come azienda social internet degli oggetti e quella di poter unire tradizione e tecnologia. Infatti, una prima produzione in edizione limitata sarà prodotta utilizzando ceramiche prodotte in Sardegna».
«Oltre al gruppo di imprenditori e persone che ogni giorno lavorano nella start up, come Terence Deffenu e Giuseppe Broccia, per riuscire nella nostra impresa – spiega Antonio Solinas – abbiamo raccolto finanziatori, alleanze e partner: Abinsula azienda sassarese tra le sette start up italiane con più dipendenti e con fatturato di due milioni di euro, Open Campus di Tiscali dove siamo resident,CubAct l’incubatore universitario di Sassari, BYTT azienda Emiliana con cui stiamo siglando gli accordi per la produzione, Sardegna Ricerche che ha messo a disposizione un premio per la finalizzazione del prototipo, e il DIEE della Facoltà di Ingegneria di Cagliari che porta avanti la ricerca su social internet of things».
E per il futuro? È previsto il lancio della piattaforma social e la distribuzione, per la fine di marzo, dei primi vasi che oggi sono prototipi ma per i quali è stata già prevista la fase di produzione per il secondo semestre del 2015. «E poi abbiamo tanti progetti in mente, oggetti con cui parlare in maniera umana attraverso la nostra piattaforma social», conclude Antonio Solinas.
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