Siti archeologici del Comune di Sorso
Aperti tutto l’anno, con disponibilità di visite guidate accompagnate dagli archeologici.
Il Comune di Sorso vanta, nel suo esteso e variegato territorio, numerosi siti di interesse storico e archeologico. I siti, di rilevante pregio culturale, sono tutelati della Soprintendenza Archeologica della Sardegna, Ente preposto a promuovere e a controllare la corretta fruizione del patrimonio archeologico del territorio.
L’Amministrazione Comunale collabora, in maniera proficua ed adeguata alle proprie competenze, con la Soprintendenza, creando le condizioni per preservare il patrimonio archeologico e per incentivarne la conoscenza e le visite che, trattandosi di siti da tutelare, devono avvenire sotto l’attenta guida di personale con comprovata professionalità, che garantisca l’adeguata fruizione dei visitatori nei siti. Per far ciò, l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza coordinano le visite guidate nei siti, garantendone l’apertura e la fruizione, tutto l’anno.
L’Amministrazione Comunale collabora, in maniera proficua ed adeguata alle proprie competenze, con la Soprintendenza, creando le condizioni per preservare il patrimonio archeologico e per incentivarne la conoscenza e le visite che, trattandosi di siti da tutelare, devono avvenire sotto l’attenta guida di personale con comprovata professionalità, che garantisca l’adeguata fruizione dei visitatori nei siti. Per far ciò, l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza coordinano le visite guidate nei siti, garantendone l’apertura e la fruizione, tutto l’anno.
«La nostra Amministrazione dimostra da sempre un impegno attento e scrupoloso, nei confronti del patrimonio archeologico e culturale del territorio. – Afferma il Sindaco Giuseppe Morghen – Il nostro intento è far conoscere la ricchezza di storia e memoria che ci caratterizza, ma lo vogliamo fare seguendo un progetto che si ponga in un’ottica più ampia: ecco perché, quest’anno, decidiamo di non aderire alla manifestazione “Monumenti Aperti”.
Abbiamo riflettuto sull'opportunità di spendere una cifra considerevole per le casse del nostro bilancio, in questo momento, per confermare la partecipazione ad una manifestazione che si risolve in poche giornate, che vede sovrapporsi le aperture di tutti i siti di interesse, con l’ovvia conseguenza della limitazione delle visite a pochi luoghi, per questioni di tempo. La nostra idea è garantire la fruizione nei siti tutto l’anno e pertanto abbiamo deciso di applicare la logica della spending review ed eventualmente prevedere impegni di spesa che permettano di visitare i siti in tutti i periodi dell’anno. Inoltre, cosa non secondaria, non condividiamo la scelta di pagare per poter far vedere le nostre bellezze: in un periodo nel quale ogni spesa deve essere monitorata e debitamente ponderata, abbiamo ritenuto di evitare questa spesa.»
«Di concerto con la Soprintendenza, alla quale spetta la tutela, garantiamo l’apertura dei siti di interesse archeologico, per tutto l’arco dell’anno. – Spiega l’Assessore alla Cultura, Angelo Spanu– In particolar modo sono fruibili e mantenuti puliti, i siti di Santa Filitica e Serra Niedda. Il sito di Santa Filitica è oggetto di particolare attenzione, poiché a partire dal 2014 è ripresa la campagna di scavi che ha messo in evidenza la parte del villaggio bizantino. In occasione della riapertura degli scavi, gli archeologi, guidati dalla Dott.ssa Elisabetta Garau, hanno organizzato giornate di studio e di visita al sito, coinvolgendo le scuole del territorio e i numerosi visitatori. Abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse da parte di gruppi e associazioni che organizzano escursioni e attività di ricerca, nei siti archeologici.
Questo fine settimana, per es. ospiteremo i soci dell’Associazione Archeo Arci di Nuoro che, accompagnati dalle guide, visiteranno i nostri siti. La competenza e il controllo dei siti archeologici, prima di divenire ministeriale, era attribuita alle province, sulle quali ricadeva anche l’onere della pulizia e manutenzione. Per un errore burocratico, paradossalmente, nell’elenco dei siti archeologici provinciali non compare il villaggio di Geridu, uno dei più importanti villaggi medievali abbandonati della Sardegna. La nostra Amministrazione, con l’ausilio della Soprintendenza, si sta impegnando affinché il Ministero dei Beni Culturali colmi la lacuna e inserisca anche il Villaggio di Geridu nell’elenco dei siti archeologici di propria competenza. Questo è un passo decisivo e doveroso: la competenza del Comune di Sorso, nostro malgrado, si esaurisce fuori dalla rete di recinzione del sito e pertanto non possiamo intervenire all’interno, neppure per la pulizia e la manutenzione ordinaria. Auspichiamo che l’equivoco si risolva a breve, così da rendere correttamente fruibile anche questo sito.»
Il Comune di Sorso annovera siti di interesse culturale anche all’interno del centro abitato. Tra i più caratteristici la fontana della Billellera e l’anfiteatro, luoghi di suggestivi richiami che rimandano alle tradizioni e alle leggende legate alla memoria dell’acqua. La fontana della Billellera e l’anfiteatro sono stati danneggiati dalla calamità naturale che ha colpito il territorio, nel giugno scorso. Si è provveduto a ripulire il sito, grazie al lavoro tenace e certosino degli operatori del Servizio civico, che hanno prestato la loro opera per eliminare il fiume di fango e detriti che lo ricopriva.
Il sito della Billellera pertanto sarà fruibile a breve, con imminente apertura. Gioiello del centro storico e sito di richiamo per visitatori di ogni età, il Palazzo Baronale ospita al suo interno il Museo dei villaggi abbandonati della Sardegna- “Biddas”, il primo museo in Italia dedicato al tema dello spopolamento e dell’abbandono dei centri abitati, premiato come miglior museo medievale in Italia. Il museo “Biddas”, oltre all’apertura al pubblico nei giorni prestabiliti, offre una varia e ricca attività didattica rivolta alle scolaresche e ai gruppi che ne facciano richiesta.
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