Una pagella con voti misti
Piazza Civica, opinioni a confronto sul primo anno dell'amministrazione Lubrano. Leggi le domande.
Ritengo un po' inutile andare a fare oggi una valutazione dell'operato di Stefano Lubrano e della sua maggioranza in rapporto al programma elettorale e alle dichiarazioni programmatiche. Si tratta di obiettivi e percorsi che richiedono tempo, alcuni dei quali richiederanno l'intera legislatura per potersi compiere.
È però necessario sottoporre a verifica non tanto i risultati fin qui conseguiti quanto il modo in cui si è fin qui operato. È un'operazione necessaria non solo per rispetto del mandato avuto dagli elettori, a cui dobbiamo dire sempre con chiarezza dire “a che punto siamo”, ma anche per verificare l'efficacia della strada percorsa e, se possibile, apportare i necessari correttivi.
In questi giorni, con l'occasione del conto consuntivo, sono state fornite molte informazioni su quello che si è riusciti a fare fin qui a fronte della sofferenza delle casse comunali e della necessità di far comunque fronte agli impegni presi dalle precedenti amministrazioni.
Ovviamente, a seconda degli interessi di ciascuno, e non dobbiamo dimenticarci che è praticamente iniziata la campagna elettorale per le regionali, ognuno dà le proprie valutazioni con la visuale più coerente con i propri obiettivi. Normale attività da campagna elettorale strisciante quindi, tanto più accesa nei toni quanto il candidato di turno è in difficoltà e ha bisogno di qualcosa di eclatante per recuperare il terreno perduto. L'augurio, o meglio, l'esigenza è che le valutazioni e le giuste critiche all'operato di Stefano Lubrano, della sua giunta e della maggioranza che gli algheresi hanno scelto siano fatte nell'interesse della città e siano nettamente separati da interessi personalistici, di per sé legittimi, che hanno però altri obiettivi.
Per amore di sintesi mi limiterò perciò a una piccola pagella con qualche voto a quelle cose, fatti o modo di operare, che hanno caratterizzato fin qui l'operato di Stefano Lubrano.
Avrei a disposizione dei voti bassi e la tentazione sarebbe di utilizzarli per quei partiti che ancora vorrebbero che tutto si facesse sulla base del proprio peso elettorale e mettono generosamente (per loro) a disposizione le proprie professionalità migliori per accorciare lo spazio tra loro e la giunta e dare peso e esperienza.
Ma siccome dobbiamo parlare di Stefano Lubrano lascio da parte questo per quando si vorrà parlare del Consiglio Comunale e dell'operato dei consiglieri.
Inizio con un quattro: per la difficoltà di Stefano Lubrano ad aver fiducia in tutti quelli che gli possono dare una mano senza chiudersi con quel paio di persone che gli dicono sempre di sì. Faccio una proposta scherzosa: muriamo la porta che dà accesso diretto dall'esterno all'ufficio del Sindaco in moda da costringere Stefano a passare sempre e comunque in mezzo alla gente. Perderà qualche minuto, ma non darà l'impressione di sfuggire il contatto con chi magari non la pensa come lui.
C'è un sei, conquistato recentemente, per la volontà di incontrare, ogni volta che ce n'è la possibilità, tutte le forze che lo sostengono per discutere con loro tutte le attività che la giunta e il consiglio stanno portando avanti. È un fatto di trasparenza che segna una grande distanza dai tempi in cui le decisioni si prendevano in riunioni notturne nelle segreterie dei partiti lasciando a giunta e consiglio il compito di ratificare, salvo sgambetti e trabocchetti.
Un otto lo devo dare per alcuni risultati ottenuti, dove cito ad esempio il parco di Porto Conte e l'area marina protetta. Se si pensa all'estenuante braccio di ferro che 'è stato per le nomine degli amministratori c'è del miracoloso nella velocità con cui si è andati ad unificare la direzione delle due strutture, con tutto quello di positivo che si genererà dall'unificazione della gestione.
Infine c'è un dieci: per la caparbietà con cui Stefano difende le sue scelte e i sui assessori dalle richieste dei partiti. Sia ben chiaro, non c'è niente di scandaloso là dove i partiti propongono avvicendamenti e suggeriscono i loro uomini. Ma la legge dà al sindaco l'incombenza di scegliere la propria giunta e i cittadini preferiscono un po' d'inesperienza ai mestieranti della politica.
Ritengo un po' inutile andare a fare oggi una valutazione dell'operato di Stefano Lubrano e della sua maggioranza in rapporto al programma elettorale e alle dichiarazioni programmatiche. Si tratta di obiettivi e percorsi che richiedono tempo, alcuni dei quali richiederanno l'intera legislatura per potersi compiere.
È però necessario sottoporre a verifica non tanto i risultati fin qui conseguiti quanto il modo in cui si è fin qui operato. È un'operazione necessaria non solo per rispetto del mandato avuto dagli elettori, a cui dobbiamo dire sempre con chiarezza dire “a che punto siamo”, ma anche per verificare l'efficacia della strada percorsa e, se possibile, apportare i necessari correttivi.
In questi giorni, con l'occasione del conto consuntivo, sono state fornite molte informazioni su quello che si è riusciti a fare fin qui a fronte della sofferenza delle casse comunali e della necessità di far comunque fronte agli impegni presi dalle precedenti amministrazioni.
Ovviamente, a seconda degli interessi di ciascuno, e non dobbiamo dimenticarci che è praticamente iniziata la campagna elettorale per le regionali, ognuno dà le proprie valutazioni con la visuale più coerente con i propri obiettivi. Normale attività da campagna elettorale strisciante quindi, tanto più accesa nei toni quanto il candidato di turno è in difficoltà e ha bisogno di qualcosa di eclatante per recuperare il terreno perduto. L'augurio, o meglio, l'esigenza è che le valutazioni e le giuste critiche all'operato di Stefano Lubrano, della sua giunta e della maggioranza che gli algheresi hanno scelto siano fatte nell'interesse della città e siano nettamente separati da interessi personalistici, di per sé legittimi, che hanno però altri obiettivi.
Per amore di sintesi mi limiterò perciò a una piccola pagella con qualche voto a quelle cose, fatti o modo di operare, che hanno caratterizzato fin qui l'operato di Stefano Lubrano.
Avrei a disposizione dei voti bassi e la tentazione sarebbe di utilizzarli per quei partiti che ancora vorrebbero che tutto si facesse sulla base del proprio peso elettorale e mettono generosamente (per loro) a disposizione le proprie professionalità migliori per accorciare lo spazio tra loro e la giunta e dare peso e esperienza.
Ma siccome dobbiamo parlare di Stefano Lubrano lascio da parte questo per quando si vorrà parlare del Consiglio Comunale e dell'operato dei consiglieri.
Inizio con un quattro: per la difficoltà di Stefano Lubrano ad aver fiducia in tutti quelli che gli possono dare una mano senza chiudersi con quel paio di persone che gli dicono sempre di sì. Faccio una proposta scherzosa: muriamo la porta che dà accesso diretto dall'esterno all'ufficio del Sindaco in moda da costringere Stefano a passare sempre e comunque in mezzo alla gente. Perderà qualche minuto, ma non darà l'impressione di sfuggire il contatto con chi magari non la pensa come lui.
C'è un sei, conquistato recentemente, per la volontà di incontrare, ogni volta che ce n'è la possibilità, tutte le forze che lo sostengono per discutere con loro tutte le attività che la giunta e il consiglio stanno portando avanti. È un fatto di trasparenza che segna una grande distanza dai tempi in cui le decisioni si prendevano in riunioni notturne nelle segreterie dei partiti lasciando a giunta e consiglio il compito di ratificare, salvo sgambetti e trabocchetti.
Un otto lo devo dare per alcuni risultati ottenuti, dove cito ad esempio il parco di Porto Conte e l'area marina protetta. Se si pensa all'estenuante braccio di ferro che 'è stato per le nomine degli amministratori c'è del miracoloso nella velocità con cui si è andati ad unificare la direzione delle due strutture, con tutto quello di positivo che si genererà dall'unificazione della gestione.
Infine c'è un dieci: per la caparbietà con cui Stefano difende le sue scelte e i sui assessori dalle richieste dei partiti. Sia ben chiaro, non c'è niente di scandaloso là dove i partiti propongono avvicendamenti e suggeriscono i loro uomini. Ma la legge dà al sindaco l'incombenza di scegliere la propria giunta e i cittadini preferiscono un po' d'inesperienza ai mestieranti della politica.
Gianni Piredda è portavoce cittadino dell'Italia dei Valori
Leggi gli interventi:
- Tonino Baldino: "Elementi per avviare il cambiamento ci sono"
- Mario Bruno: "Se si cambia passo il centrosinistra ce la può fare"
- Mario Conoci: "Spariti i grandi temi, langue la cura ordinaria"
- Giorgia Distefano: "Un anno di nulla"
- Carlo Mannoni: "La sindrome del paguro bernardo"
- Gianni Piredda: "Una pagella con voti misti"
- Maria Graziella Serra: "Mi aspettavo di più"
- Marco Tedde: "Assoluta delusione"
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti