La sfida è il cambiamento
L’esito del voto ad Alghero è in linea col trend sardo e nazionale.
Mario Bruno |
È dunque inutile lanciarsi in analisi fuorvianti o strumentali su un "caso Alghero" inesistente.
Il Partito democratico è stato in grado, peraltro, di assicurarsi una larga fetta di consenso, superiore perfino alle ultime comunali di oltre 10 punti.
C’è poco da girarci intorno, invece: la “roccaforte berlusconiana”, governata per dieci anni da Marco Tedde, non esiste più.
Dobbiamo concentrarci e riflettere però sul successo del Movimento 5 Stelle. Non possiamo nasconderci dietro un dito, molti cittadini sentono i partiti lontani e asserviti alle logiche dei big: la credibilità va ricostruita restituendo ai cittadini la possibilità di esprimere un voto di preferenza, rendendo le primarie obbligatorie e vincolante il loro esito.
I partiti devono essere chiamati a svolgere il loro ruolo nell'ascolto quotidiano dei cittadini, incarnando i problemi e ricercando insieme le soluzioni.
I partiti devono essere chiamati a svolgere il loro ruolo nell'ascolto quotidiano dei cittadini, incarnando i problemi e ricercando insieme le soluzioni.
Basta autoreferenzialità: sedi aperte, luoghi di incontro sistematico nei quali rendere conto e discutere, decidere democraticamente, massima apertura al rinnovamento, alla formazione per i giovani, al protagonismo delle associazioni e dei cittadini. Non sono solo una serie di buone intenzioni, sono un'esigenza improcrastinabile: o i partiti cambiano oppure è a rischio la stessa capacità di determinare le politiche e quindi di incarnare la democrazia rappresentativa.
Naturalmente, il voto di ieri ci richiama ad una assunzione di responsabilità maggiore, anche nel governo cittadino: serve più unità e concretezza, forse più coraggio e determinazione da parte delle forze politiche del centrosinistra per dare immediate risposte con l'attuazione dei punti qualificanti del programma: dal Piano Urbanistico ai progetti di sviluppo e di coesione sociale, alla difesa della sanità e dell'aeroporto, alla partecipazione vera dei cittadini alle scelte amministrative. Altro che mozione di sfiducia: serve fiducia nella possibilità di cambiare davvero.
Mario Bruno è consigliere regionale del Partito democratico
Naturalmente, il voto di ieri ci richiama ad una assunzione di responsabilità maggiore, anche nel governo cittadino: serve più unità e concretezza, forse più coraggio e determinazione da parte delle forze politiche del centrosinistra per dare immediate risposte con l'attuazione dei punti qualificanti del programma: dal Piano Urbanistico ai progetti di sviluppo e di coesione sociale, alla difesa della sanità e dell'aeroporto, alla partecipazione vera dei cittadini alle scelte amministrative. Altro che mozione di sfiducia: serve fiducia nella possibilità di cambiare davvero.
Mario Bruno è consigliere regionale del Partito democratico
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