Un valido contributo deve arrivare da una solida Europa e un solido stato italiano.
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Guillot |
Capisco le obbiezioni e le preoccupazioni manifestate in seguito al mio articolo “Le tragedie di Lampedusa e l’accoglienza dei profughi” e credo che abbiano una fondamentale concretezza.
Chiedo, comunque, se alla soluzione dei gravissimi problemi connessi all’immigrazione non possano dare un valido contributo una solida Europa e un solido stato italiano.
Si può dubitare che, anche al fine di salvaguardare la vita di quei poveretti, sia tecnicamente necessario, innanzi tutto, impedire che quei viaggi abbiano inizio e che, perciò, occorra cercare di bloccare tempestivamente quei viaggi e i criminali che li organizzano?
Non è evidente che in quelle condizioni di stabilità, che definire precarie è un eufemismo, il rischio di naufragio è enorme fin dal momento dell’imbarco e che le operazioni di recupero dei “passeggeri” sono pericolosissime? Si può ragionevolmente dubitare che l’organizzazione del soccorso a chiunque rischi la vita in mare dovrebbe essere subalterna alla prevenzione di quelle tragiche partenze?
Per tutto ciò ben vedrei l’impiego delle nostre navi e aerei e, ancora meglio, quello del satellite che l’Europa intende lanciare nei prossimi mesi, per monitorare la costa sud del Mediterraneo e, principalmente, per scoraggiare quei viaggi. Francamente, considerato che il livello di disperazione di quegli esseri umani è così alto da spingerli ad attraversare deserti sterminati, non penso che la presenza delle nostre unità per quelle operazioni incrementerebbe di molto quelle tragiche traversate.
Piuttosto sarebbe cosa ottima che l’Europa, al fine di prevenire quelle partenze, presidiasse i porti di provenienza. La questione, però, la vedo molto complicata a causa sia della sostanziale insensibilità europea, sia della attuale difficoltà a trovare governi stabili e rappresentativi con cui stipulare accordi del genere. Possiamo, comunque, trascurare, la necessità di sicurezza della nostra gente e non abbiamo il dovere di identificare i migranti e di respingere i delinquenti o chi viene da noi con propositi minacciosi e aggressivi? Abbiamo o no il diritto di evitare che il loro massiccio e incontrollato arrivo si scarichi sulle fasce più deboli della nostra società, scateni una guerra tra poveri e finisca per incrementare illegalità e delinquenza?
Perciò la solidità a cui mi riferisco è quella della economia, che consenta di dare un lavoro e un tetto ai nostri cittadini e agli immigrati. A tutti, infatti, dovrebbe essere corrisposto un salario retribuito secondo uguali norme e a tutti dovrebbero essere offerti alloggio e servizi a uguali condizioni e canoni, senza privilegiare proprio nessuno. Solo uno stato che si faccia rispettare può assicurare queste condizioni.
La solidità a cui penso in modo da raccogliere risultati socialmente utili per loro e per noi è anche quella delle nostre pubbliche finanze, che consenta di sostenere gli interventi di aiuto, anche militare, ai Paesi da cui quelle ondate migratorie hanno origine. La solidità finanziaria è chiaramente legata a quella economica.
Altra solidità in cui spero è quella delle nostre istituzioni, in modo che tutelino la sicurezza e i diritti di tutti e riescano a pretendere da parte di chiunque, immigrati e no, il rispetto delle nostre Leggi e della nostra Costituzione.
Queste Leggi e la stessa Costituzione possono essere anche profondamente riformate nel rispetto delle Regole, ma le istituzioni non possono essere tanto deboli da venire disattese e violate impunemente da nessuno. Mi chiedo, in proposito, se il riconoscimento della cittadinanza attraverso lo “jus soli” assicuri che, per il solo fatto di nascere in Italia, i figli degli immigrati siano disposti a radicarsi nel nostro Paese e a far parte del nostro popolo, impegnandosi a rispettare le nostre Leggi e i nostri Valori. Nell’ottica degli aiuti da fornire a quei popoli ritengo anche indispensabile indurre .... spontaneamente o spintaneamente ... i governanti corrotti e i miliardari africani, e ce ne sono più di quanti comunemente si pensi, a migliorare le condizioni di vita dei loro popoli.
La solidità che desidero è anche quella della Unione Europea, che dovrebbe essere profondamente riformata in modo da poter affrontare con decisioni unitarie, tra gli altri, i problemi connessi agli interventi nei Paesi di origine dei fuggiaschi e la loro accoglienza.
Se non si affrontassero concretamente i problemi derivanti dall’arrivo dei profughi, l’eliminazione del reato di immigrazione clandestina non si ridurrebbe a un paravento che coprirebbe la nostra impotenza? Piuttosto, saremo in grado, noi italiani e noi europei, di essere meno rissosi e meno esasperatamente nazionalisti e campanilisti in modo da vedere nella sua globalità un problema che, tra l’altro, non è , e non sarà, solo dei migranti perché, se non sapremo affrontarlo “solidamente” e “solidalmente” e suddividerne il peso, evitando le derive ideologiche, i suoi contraccolpi inevitabilmente finiranno per travolgere i nostri stessi popoli?
Per scuotere le coscienze europee, troppe volte indifferenti a quei drammi, pubblicherei in tutto il Continente il bellissimo articolo di Carlo Mannoni “ Amina e Ghali, due di noi”.
Qualcuno dirà che la attuazione di tutte le misure necessarie per affrontare il problema delle migrazioni richiedono un lungo periodo e grande impegno. Verissimo, sta a noi , politici e cittadini, a noi opinione pubblica, non perderci in chiacchiere e darci da fare per abbreviare i tempi, o saremo fottuti.
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